Eccoci di nuovo qui, pronti a festeggiare la Festa della Mamma con voi!
Ormai la nostra piccola edizione limitata per questa occasione è diventata un appuntamento fisso durante l’anno, e quindi anche quest’anno abbiamo preparato una figurina tutta nuova, con un visino dolce come non l’avete mai visto!
Vogliamo raccontarvi com’è venuta alla luce, perché crediamo che tutte le nostre figurine abbiano una specie di anima propria e raccontare di loro ci permette di farvele conoscere e riconoscere, comunicandovi anche tutta la dedizione che ci guida ogni giorno.
Per accompagnarvi a far parte sempre un po’ di più del nostro piccolo mondo, della nostra Sibania.
Come di consueto, andiamo con ordine: il nostro punto di partenza quest’anno è stato proprio il viso. Volevamo un viso meno bambino questa volta, ma che mantenesse tutta la tenerezza che la figura della mamma porta con sé. Due labbra piene e gli occhi grandi, il profilo morbido e la stessa espressione trasognata che ci piace tanto nei nostri bimbi.
Modellato il volto ci siamo lasciati ispirare dal suo sorriso appena accennato, nascosto negli angoli della bocca. Abbiamo pensato ad una posizione ritirata, comoda ed intima, come nell’attesa di un sorriso, di quella piccola risata che già si sa che presto arriverà a scaldare il cuore di ogni mamma. Il corpo ha quindi preso un movimento accoccolato su se stesso, protettivo verso un sentimento cullato tra le braccia.
La posa poi è diventata un tutt’uno con l’abito: volevamo allontanarci dalla grande eleganza delle scorse edizioni e creare qualcosa un po’ più quotidiano, una gonna, magari, e una camicetta leggera… ma di una cosa eravamo sicuri: questa edizione limitata si sarebbe avvolta in una morbidissima sciarpa, che le avrebbe circondato le spalle per poi giocare soffice tra le mani. Infine un ultimo dettaglio che alleggerisse ancora l’insieme: una cintura in vita, alta e morbida, possibilmente con un tocco di colore in più.
Ora che la forma era abbozzata, ci restavano dunque da definire i colori: abbiamo voluto mantenere il rosa come per le passate edizioni, ma ci sarebbe piaciuto allo stesso tempo staccare con un colore diverso.
Così, come spesso facciamo, ci siamo rivolti alla natura da cui abbiamo imparato tutto ciò che sappiamo sulla bellezza, e abbiamo ricercato i colori dei fiori: abbinamenti incredibili di viola e rossi e gialli e blu, tutti però troppo vivaci per quello che avevamo in mente… Finché ci siamo resi conto che non ci servivano complicazioni inutili: camelie, azalee, fresie, sono tutti fiori meravigliosi che lasciano brillare i diversi toni del rosa sul verde che lo nutre. Anche la timida margherita quando arrossisce si staglia magica sul verde dei prati, e perciò perché non vestire degli stessi colori anche la nostra nuova figurina?
Rosa e verde allora sarebbero stati i colori dominanti!
Modello e bozzetti si sono con i giorni fusi in una visione unica…
Dai nuovi stampi abbiamo estratto le gambe, le braccia e il corpo, li abbiamo con cura ripassati e rimodellati dove necessario e infine riassemblati, fino a ricreare il soggetto originario.
Con perizia sartoriale abbiamo cercato il giusto modello con cui preparare gli abiti, per ottenere esattamente l’immagine abbozzata, e poi li abbiamo applicati sul corpo nudo, un po’ alla volta: prima la gonna, di cui vanno modellate con calma tutte le pieghe, poi la camicetta svolazzante, calibrando la giusta scollatura e facendo ben aderire il corpetto sul busto, per poi assecondare il panneggio sulle larghe maniche. La cinta allora può essere fatta scivolare al suo posto, e con cautela si va a definire l’andamento della sfoglia, appena increspata sulla schiena. Infine la sciarpa, lasciata cadere gentilmente dietro e da qui a coprire le spalle, per poi venire adagiata mollemente tra le mani.
In questa fase un ultimo dettaglio necessitava ancora attenzione: i capelli. Abbiamo scelto un’acconciatura elegante ed ordinata, con un voluminoso chignon laterale per donare un pizzico di asimmetria ed eleganza al volto e una rosellina ad impreziosirlo.
A questo punto la nuova figurina poteva andare in forno, e come sempre questo ci lascia un po’ in apprensione: come reagirà a questi quasi 1300°C? Abbiamo calcolato bene i pesi e i bilanciamenti? Gli abiti sono dimensionati correttamente o si ritireranno troppo? L’umidità era abbastanza ridotta da far sopportare il calore senza rotture? Nonostante i 40 anni di esperienza e la certezza di curare sempre tutti questi aspetti meticolosamente, il forno e la magica trasformazione che in esso si dispiega ci lascia sempre un po’ con il fiato sospeso: che nuove sorprese avrà ancora in serbo per noi?
Ma quando apriamo quella pesantissima porta l’attesa e le preoccupazioni vengono sempre (o quasi?) ripagate dalla pura porcellana che ci si presenta di fronte, incredibilmente trasformata nei colori e negli ingombri, nei volti ancora senza luce, negli abiti fissati nella loro eterna leggerezza ma ancora apparentemente effimeri.
C’è un incantesimo che si rivela quando si aprono i forni per la porcellana, fatto di impegno e passione, attese e speranze, tentativi e fallimenti e successi. Ed in qualche modo questo processo di evoluzione è esattamente lo stesso che ha formato Sibania.
Infine è il momento del colore!
La cintura viene dipinta in un salmone denso per sottolineare le forme, la blusa in tinta unita rosa si impreziosisce di piccoli fiori verdi, minuziosamente tracciati lungo tutto il bordo delle ampie maniche, e di un nastrino dello stesso colore per decorare la scollatura, così come la gonna dal delicato alternarsi di rosa e bianco è rifinita da un bordino in tono. A completamento dell’abito, la sciarpa dona quel tocco di brio che cercavamo, tingendosi dello stesso caldo verde tendente all’oliva.
Gli occhi ora, ciò che da la vita alle nostre figurine, questi occhi grandi che già durante la modellazione ci guardavano di nascosto.
Gli occhi non potevano che essere anch’essi verdi, caldi ed accoglienti come quelli delle mamme, timidi ma forti, riservati ma sempre attenti.
Ecco quindi la nuova edizione limitata per la Festa della Mamma 2022. Come sempre restava l’arcano del suo nome. Cominciava con la lettera M, come le precedenti edizioni, e questo è tutto ciò che sapevamo.
Questa figura tenue ma forte, accoccolata ma con lo sguardo alto e sicuro, questa figura aveva bisogno di un nome luminoso ma semplice, ed ecco allora che dal suo significato è arrivato, incisivo ma allo stesso tempo fluido: MARICA…