Un altro anno è passato e con lui ci saluta la romantica Isa, Statua dell’Anno 2022, dai toni delicati e preziosi.
(Se vi siete persi l’articolo su Isa lo trovate qui)
Il 2023 porta però già con sé la nostra nuova prima donna, la decima di questa collezione! E ora vi raccontiamo com’è venuta alla luce…
Per questo nuovo anno volevamo qualcosa di diverso, più sofisticato e deciso, ma che seguisse comunque la linea delle precedenti edizioni.
Ci siamo rivolti alla moda del passato per trovare ispirazione, curiosando tra le grandi icone di stile del secolo scorso e rubando i loro segreti. Inutile dire quanto questa ricerca sia stata coinvolgente: rimestare nei grandi cassetti della Storia recente è sempre emozionante!
Un dettaglio ricorrente è emerso prepotentemente da questa immersione nel glamour del ‘900, un dettaglio a cui non avevamo mai prestato attenzione perché pensavamo non facesse al caso nostro. Ma tuttavia un dettaglio che ci intrigava e ci proponeva una sfida: il tocco finale di eleganza (e di mistero!) veniva spesso affidato ad ampi cappelli, reclinati sul lato o dalla tesa morbida, che lasciavano vedere il viso solo in parte o in mezz’ombra. Il risultato erano delle foto accattivanti, sofisticate ed eteree, in cui le grandi dive del cinema risplendevano in tutto il loro intramontabile carisma.
Eccola qui, quindi, la nostra sfida per il 2023: raccogliere questa eredità e renderla nostra!
Siamo partiti proprio da questo dettaglio per disegnare la nuova Statua dell’Anno.
Abbiamo immaginato un viso affusolato, con grandi occhioni leggermente all’insù e un lievissimo sorriso nascosto agli angoli delle labbra. E poi un’acconciatura raccolta, voluminosa ma non esageratamente visibile, che desse al volto una cornice morbida ed elegante e facesse al tempo stesso risaltare la posizione inclinata dell’ampio cappello che intendevamo apporvi.
Volevamo che la nuova figura rappresentasse quel senso di sofisticata spensieratezza delle foto a cui ci siamo ispirati, spensieratezza però che sempre sottintende chiaramente una grande cura per i dettagli e un’attentissima preparazione.
La nuova figura si sarebbe presentata seduta, quasi adagiata su una superficie magari insolita, con un atteggiamento rilassato ma allo stesso tempo composto, consapevole degli sguardi nascosti che le vengono rivolti dagli astanti.
Per quanto riguarda la linea, sarebbe stata semplice, pulita, sia nel cappello sia nell’abito. Questo perché i colori della figurina e il pattern dell’abito sarebbero stati invece decisi e ben pronunciati.
Ecco quindi definita la direzione da prendere, non restava che mettersi a modellare!
Un po’ alla volta il mezzobusto ha preso forma: il viso dagli occhi un po’ allungati e un sorriso appena accennato, la testa leggermente piegata di lato e un ampio cappello a tesa larga inclinato a destra. Uno chignon voluminoso raccoglie invece i capelli sulla sinistra con morbidezza, donando grazia ed equilibrio al tutto.
L’abito semplice incrociato davanti si pregia di una stampa forte abbinata al nastro sul cappello, con linee tonde e molto pronunciate dal deciso colore blu navy che spicca sul bianco di fondo. Il vestito è coronato da un ampio colletto bianco asimmetrico che circonda le spalle come una sciarpa, e che mantenendo una forma molto regolare crea un’armonia particolare col disegno sul panneggio colorato.
L’ultimo dettaglio che caratterizza questa nuova edizione limitata è la base su cui siede, creata appositamente per l’occasione: a forma di mezzaluna e digradante in avanti, assume l’effetto di una panca che non ingombra e dona un ulteriore tocco di fluidità all’intera figura, scaldandola nel frattempo nel contrastare i colori freddi dell’abito con un giallo ocra molto intenso.
Come sempre, a modello completato resta ancora una questione finale da risolvere: come si chiamerà questa nuova Statua dell’Anno?
In quanto decima edizione di questa collezione ormai così longeva sapevamo che il suo nome sarebbe iniziato per L, la decima lettera dell’alfabeto appunto. Ci serviva un nome elegante e con una sensazione retrò, fluido ma anche deciso; un nome antico magari, ma che non fosse antiquato.
L’abbiamo guardata per giorni, come facciamo sempre, passandole davanti e rimescolando mentalmente le lettere per cercare la combinazione di suoni che più ci ispirava.
Ed infine il nome è arrivato, fuori dal cassetto dei ricordi.
Lidia