– Trovate la Statua dell’Anno 2025 qui –
Un nuovo anno è iniziato e con lui presentiamo ufficialmente la nostra figurina in edizione limitata, la Statua dell’Anno che ci accompagnerà per tutto il 2025!
Contemporaneamente dobbiamo salutare però l’edizione 2024, Manuela, che è uscita ufficialmente di produzione il 31 dicembre scorso.
– se vi siete persi l’articolo su Manuela, Statua dell’Anno 2024, lo trovate qui –
Come sempre vi guideremo in un percorso di scoperta, esplorando nel dettaglio ogni aspetto creativo che ha portato alla modellazione di questa nuova statuina.
Andiamo innanzitutto a cercare il primo momento creativo, da cui è cresciuto tutto il resto! Quest’anno lo troviamo nel colore…
L’indaco è storicamente un colore nobile, dedicato alla regalità e che oggi ha acquisito anche un’aura di mistero e magia. Ecco la scintilla da cui è nata la nuova Statua dell’Anno! Elegantissima e raffinata, la nuova figurina avrebbe rispecchiato il fascino suscitato da questo colore.
Ha iniziato a prendere forma un po’ alla volta, partendo dal basso: un paio di décolleté dalla punta dolcemente arrotondata con un tacco sottile avrebbero fatto risaltare i piedi e la linea delle gambe. Sarebbe stata seduta su un pouf circolare e basso, con le gambe piegate in una posa sinuosa ed accattivante e con una gonna al ginocchio ad incorniciarle.
In grembo avrebbe tenuto un oggetto semplice e pulito, per sottolineare le linee delicate, ma una mano sarebbe andata ad accarezzare il volto, in un gesto leggero e vezzoso. Infine il viso e i capelli dovevano caratterizzare la figura intera, e quindi eleganza e ricercatezza nei colori decisi ma non appariscenti e nella modellazione gentile.
Ecco quindi l’edizione limitata 2025 nel dettaglio!
Lunghi capelli corvini circondano un volto affascinante, con grandi occhi leggermente allungati e una bocca carnosa che accenna appena la memoria di un sorriso. Un nastro di merletto bianco raccoglie i capelli morbidamente attorno alla nuca, lasciandoli però fluenti sulle spalle.
L’abito color indaco è semplice ma dalla decorazione decisa e geometrica: a partire da sotto al seno la gonna scende docile e pulita fino alle ginocchia, mentre le spalle sono circondate da un bavero ampio su due livelli bianco e indaco, che alleggeriscono e donano grazia e particolarità al modello, anche grazie ad un nodo bianco che ne chiude i lembi davanti.
Delle décolleté color marrone ocra illuminano la figura contrastando i toni freddi dell’abito e dei capelli, donando un tocco di raffinatezza all’intero. Ancora per scaldare i colori, il pouf tondeggiante su cui questa statua siede si dà alle tinte rosa vinaccia.
Infine in grembo è morbidamente appoggiato un cappellino bianco che riprende i colori dell’abito anche nel fiocco indaco.
A questo punto, come sempre, resta l’incognita del nome. Ci serviva un nome delicato ma non per questo banale, con un suono melodioso e senza spigoli, comune forse, ma non abusato. L’iniziale doveva essere la N, dodicesima lettera dell’alfabeto per la dodicesima Statua dell’Anno firmata Sibania.
Questa volta il nome è arrivato in fretta, la figura non era ancora completa del tutto. Mentre si formava tra le nostre mani, il suo viso già suggeriva un suono.
Nadia
—